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Registrazione evento in diretta - 18 Maggio 2022, ore 9.30-12.30
SIMOG, ANAC, Osservatori, ecc.
La disciplina degli appalti e contratti pubblici – già di per sé complessa – è “aggravata” da una molteplicità di adempimenti obbligatori che, spesso, travalicano la mera rilevanza formale.
È il caso, ad esempio, degli adempimenti connessi al CIG: si tratta, infatti, di adempimenti finalizzati a realizzare concretamente la tracciabilità dei flussi finanziari.
Diverso, invece, è il caso delle trasmissioni di dati agli Osservatori regionali, che hanno natura per lo più statistica (anche se, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice, tali adempimenti assumono talvolta valore parimenti sostanziale).
Il corso, di taglio operativo, guida l’operatore a districarsi nella “giungla” di tali adempimenti.
Docente
Registrazione evento in diretta - 9 Novembre 2021, ore 15.00-17.00
Indicazioni operative
A seguito della sottoscrizione dell’accordo tra A.Ra.N. e parti sindacali, gli Enti dovranno inviare specifica informativa ai dipendenti secondo tre diversi assi di intervento:
- dipendenti assunti dal 2 gennaio 2019 fino al 16 settembre 2021, ossia alla data di sottoscrizione dell’accordo;
- dipendenti assunti dal 17 settembre 2021 fino al 15 novembre 2021;
- gli adempimenti in sede di sottoscrizione del contratto individuale per i neo assunti a partire dal 16 novembre 2021.
Il concetto di assunzione, così come declinato dall’accordo e dalle indicazioni dell’A.Ra.N., la particolarità per il personale della Polizia locale sui proventi del Codice della strada destinata alla previdenza complementare, il concetto e la procedura prevista per il silenzio assenso, rendono necessario la completa conoscenza e l’iter di approvazione al fine di evitare che comportamenti difformi possano creare da parte dei responsabili comportamenti antisindacali e prevenire in tal modo forme di contenzioso.
Docente
Registrazione evento in diretta - 19 Ottobre 2021, ore 9.00
Procedure di conferimento e liquidazione dei compensi
Recentemente il tema degli incarichi esterni è stato oggetto di costante attenzione da parte del legislatore e della Corte dei conti, in un’ottica di contenimento della spesa pubblica.
Da un lato i “Decreti Madia” sulla riforma del pubblico impiego, prendendo le mosse dal Jobs Act, hanno riformulato le norme che disciplinano il conferimento di lavoro autonomo a soggetti esterni alla P.A., introducendo limiti più stringenti per le collaborazioni coordinate e continuative, che non scompaiono ma riappaiono sotto una nuova veste; dall’altro un nuovo Decreto, nell’abolire il regime dei voucher, ha introdotto - anche per la P.A. - il contratto di prestazione occasionale (CPO), finalizzato a soddisfare specifiche esigenze temporanee o eccezionali nell’ambito di progetti speciali rivolti a determinante categorie in stato di povertà, disabilità, di detenzione, tossicodipendenza, ovvero per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli.
La coesistenza di due normative in tema di lavoro occasionale (art. 2222 del Codice civile e e art. 54bis del D.L. n. 50/2017) può porre inevitabili problemi interpretativi e di raccordo.
Ma vi è di più.
Il nuovo Codice dei contratti alimenta ulteriori incertezze: ci si riferisce, in particolare, alla nozione di operatore economico, che stride con i concetti di lavoratore autonomo e appaltatore, tanto cari alla tradizione civilistica italiana e sui quali è tuttora ancorata la giurisprudenza amministrativa e la prassi del Dipartimento Funzione Pubblica.
Che cos’è un incarico? Qual è la sua natura giuridica? Qual è la differenza con l’appalto di servizi alla luce del nuovo Codice dei contratti? Questo è oggi il vero nodo da sciogliere.
In altre parole, una Pubblica Amministrazione, nell’attribuire un incarico a soggetto esterno, conferisce lavoro autonomo o richiede un servizio sul mercato? Qual’è, di conseguenza, il plesso normativo di riferimento? Il Testo Unico sul pubblico impiego o il Codice dei contratti? O la normativa speciale, se esiste? Il Jobs Act come ha influito sul conferimento delle collaborazioni esterne? Quali di esse sopravvivono dopo il 31 dicembre 2018? Il tradizionale lavoro autonomo occasionale sopravvive? O è stato abrogato dalla riforma “Madia”?
Il corso inoltre affronta gli aspetti fiscali e previdenziali relativi al conferimento di incarichi esterni di lavoro autonomo, nelle forme di lavoro professionale, occasionale e di collaborazione coordinata e continuativa non etero-organizzata, compreso il regime dei rimborsi spese.
Occorre liquidare la fattura di un professionista, emessa a seguito di un incarico di consulenza: posso fidarmi di come il professionista ha compilato il documento o è opportuno svolgere un controllo preliminare? Cosa succede in caso di divergenza tra quanto dichiarato dal professionista in sede di autocertificazione e quanto esposto in fattura?
Se la fattura contiene la cassa di previdenza professionale, la stessa è imponibile ai fini IRPEF? E ai fini IVA? E se invece della cassa di previdenza è esposta una percentuale INPS - gestione separata?
La rivalsa INPS deve essere trattata ai fini IRPEF e IVA come la cassa di previdenza professionale, o ha un trattamento diverso?
Se in fattura sono esposte spese per viaggi, vitto e alloggio, è corretto applicare la ritenuta d’acconto anche su queste?
I documenti in originale devono essere consegnati al sostituto d’imposta? Cosa devono dichiarare all’atto della stipula del contratto?
I rimborsi spese concorrono a formare la base imponibile INPS? Se i rimborsi spese non sono associati a compensi, si applica ugualmente la ritenuta d’acconto?
Può il committente assumere in proprio le spese relative alla prestazione di un professionista? Ad esempio, può pagare direttamente l’albergo di un conferenziere? Se sì, a quali condizioni?
A queste ed altre domande si cercherà di formulare una risposta, facendo riferimento alla giurisprudenza amministrativa e contabile e alla prassi più significativa dell’Agenzia delle Entrate.
Relatori
Registrazione evento in diretta - 15 Febbraio 2022, ore 9.00-13.00 e 14.00-16.00
Procedure di conferimento e liquidazione dei compensi
Recentemente il tema degli incarichi esterni è stato oggetto di costante attenzione da parte del legislatore e della Corte dei conti, in un’ottica di contenimento della spesa pubblica.
Da un lato i “Decreti Madia” sulla riforma del pubblico impiego, prendendo le mosse dal Jobs Act, hanno riformulato le norme che disciplinano il conferimento di lavoro autonomo a soggetti esterni alla P.A., introducendo limiti più stringenti per le collaborazioni coordinate e continuative, che non scompaiono ma riappaiono sotto una nuova veste; dall’altro un nuovo Decreto, nell’abolire il regime dei voucher, ha introdotto - anche per la P.A. - il contratto di prestazione occasionale (CPO), finalizzato a soddisfare specifiche esigenze temporanee o eccezionali nell’ambito di progetti speciali rivolti a determinante categorie in stato di povertà, disabilità, di detenzione, tossicodipendenza, ovvero per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli.
La coesistenza di due normative in tema di lavoro occasionale (art. 2222 del Codice civile e e art. 54bis del D.L. n. 50/2017) può porre inevitabili problemi interpretativi e di raccordo.
Ma vi è di più.
Il nuovo Codice dei contratti alimenta ulteriori incertezze: ci si riferisce, in particolare, alla nozione di operatore economico, che stride con i concetti di lavoratore autonomo e appaltatore, tanto cari alla tradizione civilistica italiana e sui quali è tuttora ancorata la giurisprudenza amministrativa e la prassi del Dipartimento Funzione Pubblica.
Che cos’è un incarico? Qual è la sua natura giuridica? Qual è la differenza con l’appalto di servizi alla luce del nuovo Codice dei contratti? Questo è oggi il vero nodo da sciogliere.
In altre parole, una Pubblica Amministrazione, nell’attribuire un incarico a soggetto esterno, conferisce lavoro autonomo o richiede un servizio sul mercato? Qual’è, di conseguenza, il plesso normativo di riferimento? Il Testo Unico sul pubblico impiego o il Codice dei contratti? O la normativa speciale, se esiste? Il Jobs Act come ha influito sul conferimento delle collaborazioni esterne? Quali di esse sopravvivono dopo il 31 dicembre 2018? Il tradizionale lavoro autonomo occasionale sopravvive? O è stato abrogato dalla riforma “Madia”?
Il corso inoltre affronta gli aspetti fiscali e previdenziali relativi al conferimento di incarichi esterni di lavoro autonomo, nelle forme di lavoro professionale, occasionale e di collaborazione coordinata e continuativa non etero-organizzata, compreso il regime dei rimborsi spese.
Occorre liquidare la fattura di un professionista, emessa a seguito di un incarico di consulenza: posso fidarmi di come il professionista ha compilato il documento o è opportuno svolgere un controllo preliminare? Cosa succede in caso di divergenza tra quanto dichiarato dal professionista in sede di autocertificazione e quanto esposto in fattura?
Se la fattura contiene la cassa di previdenza professionale, la stessa è imponibile ai fini IRPEF? E ai fini IVA? E se invece della cassa di previdenza è esposta una percentuale INPS - gestione separata?
La rivalsa INPS deve essere trattata ai fini IRPEF e IVA come la cassa di previdenza professionale, o ha un trattamento diverso?
Se in fattura sono esposte spese per viaggi, vitto e alloggio, è corretto applicare la ritenuta d’acconto anche su queste?
I documenti in originale devono essere consegnati al sostituto d’imposta? Cosa devono dichiarare all’atto della stipula del contratto?
I rimborsi spese concorrono a formare la base imponibile INPS? Se i rimborsi spese non sono associati a compensi, si applica ugualmente la ritenuta d’acconto?
Può il committente assumere in proprio le spese relative alla prestazione di un professionista? Ad esempio, può pagare direttamente l’albergo di un conferenziere? Se sì, a quali condizioni?
A queste ed altre domande si cercherà di formulare una risposta, facendo riferimento alla giurisprudenza amministrativa e contabile e alla prassi più significativa dell’Agenzia delle Entrate.
Relatori
Registrazione evento in diretta: 21 febbraio 2024, ore 9.00-13.00
Iter concreto di un affidamento diretto
Il nuovo Codice dei contratti (D.Lgs. n. 36/2023) definisce l’affidamento diretto quale procedura sottosoglia di selezione, discrezionale, del contraente che non costituisce una gara.
La definizione lascia, pertanto, ampio margine di discrezionalità alla stazione appaltante nella motivazione circa la scelta di un determinato contraente, pur nel rispetto di alcuni istituti dettati dal Codice dei contratti.
Alla scarsità del dettato normativo consegue, sovente, l’incertezza degli operatori sul corretto modus operandi.
Il corso approfondisce la tematica riguardante la selezione degli operatori economici o dell’operatore economico al quale richiedere il preventivo, con particolare riferimento alla motivazione della scelta, anche in deroga al principio di rotazione.
Inoltre saranno illustrati i rapporti tra gli affidamenti diretti e l’uso degli strumenti telematici di acquisto e di negoziazione, alla luce delle disposizioni sul ciclo di vita digitale di un appalto, della qualificazione delle stazioni appaltanti e delle norme della cd. spending review.
Docente
Registrazione evento in diretta - 17 Novembre 2022, ore 14.30-16.30
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 23/22 e i Decreti “Semplificazione”
Il corso, sintetico e di taglio operativo, illustra le novità relative agli affidamenti diretti nell’ordinamento della Provincia autonoma di Bolzano.
Docente
Registrazione evento in diretta - 11 Ottobre 2021, ore 9.00
Analisi, casistica operativa e schemi di atti del procedimento. Vademecum 2021 e Linee guida provinciali
Valido ai fini della formazione continua del RUP Art. 6 Deliberazione di Giunta Provinciale n. 850/2019 e Decreto ACP n. 1/2021 (Programma annuale di formazione)
- Macroarea “Affidamenti < 150.000 €”
- Macroarea “Redazione degli atti di gara per appalti pubblici di servizi e forniture”
- Macroarea “Trasparenza”
Il corso, di taglio operativo, esamina le procedure di affidamento diretto di servizi e forniture mediante l’analisi coordinata delle disposizioni del Codice dei contratti (D.Lgs. n. 50/2016), dei Decreti “Semplificazione 2020 e 2021” e della normativa della Provincia autonoma di Bolzano.
L’obiettivo finale è quello di rappresentare in concreto l’iter di un affidamento diretto.
Docente
Roberta Bertolani
Registrazione evento in diretta: 22 ottobre 2024, ore 9.00-13.00
La giurisprudenza e la prassi applicativa
l corso illustra la disciplina degli affidamenti diretti introdotta dal Decreto Legislativo n. 36/2023 nella prima applicazione giurisprudenziale e nell’interpretazione della prassi ANAC e ministeriale.
Saranno approfondite le questioni aperte e controverse:
- dalla natura dell’affidamento diretto, all’individuazione delle norme applicabili;
- dall’applicazione del principio di rotazione, alle modalità procedimentali per l’affidamento diretto puro;
- dai micro-acquisti infra 5.000 euro, agli accorgimenti da adottare per la consultazione di più operatori economici;
- dalla verifica dei requisiti alla stipula del contratto.
Docenti
Registrazione evento in diretta: 06 marzo 2025, ore 9.00-13.00
La giurisprudenza e la prassi applicativa
- dalla natura dell’affidamento diretto, all’individuazione delle norme applicabili;
- dall’applicazione del principio di rotazione, alle modalità procedimentali per l’affidamento diretto puro;
- dai micro-acquisti infra 5.000 euro, agli accorgimenti da adottare per la consultazione di più operatori economici;
- dalla verifica dei requisiti alla stipula del contratto.
Docenti
Registrazione evento in diretta: 02 giugno 2024, ore 9.00-13.00
La prima giurisprudenza e prassi applicativa
Il corso illustra la disciplina degli affidamenti diretti dopo il nuovo Codice degli appalti nella prima applicazione giurisprudenziale e nell’interpretazione della prassi ANAC e ministeriale.
Saranno approfondite le questioni aperte e controverse:
- dalla natura dell’affidamento diretto, all’individuazione delle norme applicabili;
- dall’applicazione del principio di rotazione, alle modalità procedimentali per l’affidamento diretto puro;
- dai micro-acquisti infra 5.000 euro, agli accorgimenti da adottare per la consultazione di più operatori economici;
- dalla verifica dei requisiti alla stipula del contratto.
Docenti
Corso audio video online a cura dell'Avv. Alessandro Massari
IL DOCENTE
Alessandro Massari. Direttore della Rivista Appalti&Contratti, Avvocato amministrativista, Autore di pubblicazioni in materia di contrattualistica pubblica.
L’ACCESSO AL CORSO ON LINE SARÀ GARANTITO PER I 365 GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RICEZIONE DELLE CREDENZIALI.
Sezioni interattive fruibili 24 ore su 24 dal sito Elearning Maggioli, accessibile via browser da PC o Tablet.
Registrazione evento in diretta - 02 Maggio 2023, ore 9.00-13.00
D.Lgs. n. 36/2023
Il corso esamina la tematica degli affidamenti diretti alla luce del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36).
Dopo l’analisi del quadro normativo e dei principi applicabili - con particolare riferimento al principio di rotazione – saranno illustrati gli aspetti procedimentali e gli accorgimenti da adottare sia negli affidamenti diretti “puri”, sia in quelli “mediati”, anche alla luce della giurisprudenza e prassi più recenti.
Docente
Registrazione evento in diretta - 05 Maggio 2022, ore 14.00
Per questo corso è stato richiesto l'accreditamento al CNF
La creazione di un modello aggiornato alla normativa e ai recenti orientamenti della giurisprudenza e di ANAC
Il corso affronta la materia degli affidamenti in house sia dal lato teorico, ma soprattutto dal punto di vista pratico, fornendo le nozioni che consentano di realizzare modelli e format di atti per procedere ad affidare in autoproduzione.
Gli orientamenti giurisprudenziali e normativi hanno posto per diversi anni l’in house ai margini degli affidamenti, rendendolo un modello residuale rispetto all’evidenza pubblica; ma ora, alla luce del PNRR e delle nuove esigenze economiche e produttive, gli affidamenti diretti in autoproduzione sembrano vedere nuovamente la luce ed affacciarsi ad una nuova stagione di loro impiego.
La possibile rivalutazione dell’uso dell’in house non deve, tuttavia, far dimenticare le posizioni normative, della giurisprudenza e dell’ANAC che, nel corso del tempo, hanno reso particolarmente complesso il ricorso a tale tipologia di affidamento.
Proprio per tale motivo è importante che si abbiano ben chiari tutti i passaggi per realizzare un legittimo affidamento in house, tenendo conto del contesto di riferimento, delle cautele e delle raccomandazioni legislative e pretorie enucleate negli anni.
E così, dopo aver vagliato lo stato della normativa, della giurisprudenza e delle decisioni dell’ANAC, il corso analizzerà in dettaglio, con esempi e modelli pratici, le modalità per:
- svolgere l’istruttoria necessaria a giustificare la scelta del tipo di affidamento;
- individuare la società in house;
- analizzare il mercato di riferimento;
- creare le delibere di affidamento;
- formare patti parasociali, regolamenti e statuti che garantiscano il controllo analogo sull’attività;
- monitorare l’attività svolta in house dall’affidatario.
Docenti
Registrazione evento in diretta - 18 Novembre 2022, ore 9.00-13.00
Corso accreditato presso il Consiglio Nazionale Forense: n. 2 crediti formativi
La creazione di un modello aggiornato alla normativa e ai recenti orientamenti della giurisprudenza e di ANAC
Il corso affronta la materia degli affidamenti in house sia dal lato teorico, ma soprattutto dal punto di vista pratico, fornendo le nozioni che consentano di realizzare modelli e format di atti per procedere ad affidare in autoproduzione.
Gli orientamenti giurisprudenziali e normativi hanno posto per diversi anni l’in house ai margini degli affidamenti, rendendolo un modello residuale rispetto all’evidenza pubblica; ma ora, alla luce del PNRR e delle nuove esigenze economiche e produttive, gli affidamenti diretti in autoproduzione sembrano vedere nuovamente la luce ed affacciarsi ad una nuova stagione di loro impiego.
La possibile rivalutazione dell’uso dell’in house non deve, tuttavia, far dimenticare le posizioni normative, della giurisprudenza e dell’ANAC che, nel corso del tempo, hanno reso particolarmente complesso il ricorso a tale tipologia di affidamento.
Proprio per tale motivo è importante che si abbiano ben chiari tutti i passaggi per realizzare un legittimo affidamento in house, tenendo conto del contesto di riferimento, delle cautele e delle raccomandazioni legislative e pretorie enucleate negli anni.
E così, dopo aver vagliato lo stato della normativa, della giurisprudenza e delle decisioni dell’ANAC, il corso analizzerà in dettaglio, con esempi e modelli pratici, le modalità per:
- svolgere l’istruttoria necessaria a giustificare la scelta del tipo di affidamento;
- individuare la società in house;
- analizzare il mercato di riferimento;
- creare le delibere di affidamento;
- formare patti parasociali, regolamenti e statuti che garantiscano il controllo analogo sull’attività;
- monitorare l’attività svolta in house dall’affidatario.
Docenti
Registrazione evento in diretta: 15 maggio 2023, ore 9.00 -13.00
Corso accreditato presso il Consiglio Nazionale Forense per avvocati
La creazione di un modello aggiornato alla nuova normativa e ai recenti orientamenti della giurisprudenza
Il corso affronta la materia degli affidamenti in house sia dal lato teorico, ma soprattutto dal punto di vista pratico, dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 201/2022 e del D.Lgs. n. 36/2023, fornendo le nozioni che consentano di realizzare modelli e format di atti per procedere ad affidare in autoproduzione.
Gli orientamenti giurisprudenziali e normativi hanno posto per diversi anni l’in house ai margini degli affidamenti, rendendolo un modello residuale rispetto all’evidenza pubblica.
Ma ora, alla luce del PNRR, del D.Lgs. n. 201/2022 e del D.Lgs. n. 36/2023, unitamente alle nuove esigenze economiche e produttive, gli affidamenti diretti in autoproduzione sono stati confermati come una possibilità di affidamento e sembrano vedere nuovamente la luce ed affacciarsi ad una nuova stagione di loro impiego.
La possibile rivalutazione dell’uso dell’in house non deve, tuttavia, far dimenticare le posizioni normative, della giurisprudenza e dell’ANAC che, nel corso del tempo, hanno reso particolarmente complesso il ricorso a tale tipologia di affidamento.
Proprio per tale motivo è importante che si abbiano ben chiari tutti i passaggi per realizzare un legittimo affidamento in house, tenendo conto del nuovo contesto normativo, delle cautele e delle raccomandazioni legislative e pretorie enucleate negli anni.
E così, dopo aver vagliato lo stato della normativa, della giurisprudenza e delle decisioni dell’ANAC, il corso analizzerà in dettaglio, con esempi e modelli pratici, le modalità per:
- svolgere l’istruttoria necessaria a giustificare la scelta del tipo di affidamento;
- individuare la società in house;
- analizzare il mercato di riferimento;
- creare le delibere di affidamento;
- formare patti parasociali, regolamenti e statuti che garantiscano il controllo analogo sull’attività;
- monitorare l’attività svolta in house dall’affidatario.
Docenti